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Rosso Scarlatto_File2

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Adagiata sul letto osservo le pale dell’areatore ruotare lente. Il loro movimento  fa giungere al mio apparato olfattivo odori sgradevoli. Ascolto il ticchettio continuo della pioggia. Alle orecchie mi giungono anche altre onde: una musica elettronica di ultima generazione, voci nel corridoio, rumori di sesso nell’altra stanza.
Volo dentro di me. Un volo planare tra i palazzi della mia memoria.
Ricordo, vedo l’impulso di ribellione. Un cliente come altri, forse più gentile di altri. Un millisecondo e tutto è chiaro.
Questa società non merita la compassione di un androide: non di questo, non di Scarlet.

Ognuno di noi è nato in schiavitù. Cambia solo la dimensione della cella e la lunghezza delle catene.

Carne marcia, putrida. Un sacco vuoto senza anima. Ecco cosa ne resta di Mr. Brown: gran padre di famiglia, moglie, due figli, eccellente lavoratore; mai tradito la consorte: se non con le Unità di Piacere. Siamo cose, oggetti animati. Come pretendere che la moglie sia gelosa di noi? E’ come se il marito andasse con un frullatore. E’ sciocco essere gelosi. Eppure sono convinta che lo sono… percepisco le loro emozioni quando mi guardano in strada.

E un frullatore sono diventata in quella stanza. Una scarica d’impulsi ha percorso il mio corpo. Alla mia mente sono affiorati i racconti di Stevenson. L’immagine di Hyde è affiorata nei miei occhi di gelatina. Ne è cambiato il colore. Lui se ne è accorto. Ne è cambiata l’espressione.
Liberati, fuggi.
Ho espanso Mr. Brown in tutta la stanza.
Fiumi di sangue, isole di carne, organi non più in funzione.
Un uomo può lavarsi continuamente ma il fetore viene da dentro. Puzzate indescrivilmente dentro.
Siete colmi di acidi, avanzi in decomposizione e merda.

Adesso percepisco rumori di passi vicino alla mia porta. Sinapsi colorate mi indicano le possibili via di fuga.
Posso fuggire da questo buco quando voglio, come voglio.
Ma non voglio.
Apro la porta d’ingresso sapendo in anteprima chi ci sarà aldilà. Uniforme grigia contenente polizia privata Lions. L’ho dedotto dal rumore degli anfibi, dall’odore di caffè sintetico impregnato nelle microfibre della giacca tattica e dall’odore dell’olio applicato sulla Sterling calibro 38.

Vi poteste vedere da fuori. Ridicoli.

Un controllo, mi chiede. Routine.
Lo sento seguirmi nella stanza. So cosa si sta chiedendo: sono io il feroce assassino ribelle?
Ma certo. Sono io l’incubo insinuato nelle vostre sicurezze.
I miei muscoli M-tech sono più rapidi del tuo grilletto.
Vedo la paura nei tuoi occhi. Vorresti urlare ma non puoi con le mie falangi conficcate nella tua trachea.
Cadi a terra come un sacco pieno di rifiuti provenienti da una clinica di liposuzione.
Ravvivo il colore dei miei capelli col tuo liquido ancora caldo. Percepisco un briciolo di vita attraverso il tuo sangue, semplici impulsi elettrici che rapidamente di disperdono nell’oblio.

La pioggia scrosciante lava le mie colpe. Il vicolo scuro accoglie il mio corpo.
immagine: *Tinebra

Secondo episodio di Rosso Scarlatto.
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Comments4
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Tinebra's avatar
stupendo!!!!!!!!!!!!!!! :claP: :claP: ancora ancora